Il sistema nervoso è un sistema molto complesso dotato di proprietà uniche che gli permettono di trasdurre impulsi elettrici in qualsiasi momento, sia dall’encefalo ai tessuti periferici che, viceversa, dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale, proprietà che vengono sfruttate nella neurodinamica.
Cos’è la neurodinamica?
La neurodinamica studia e valuta la capacità del tessuto nervoso di scorrere, di allungarsi e di interfacciarsi con le strutture adiacenti mantenendo la sua funzione di trasmissione dell’impulso invariata. Ogni movimento della colonna o degli arti ha conseguenze meccaniche sul tessuto neurale e che rendono possibili tali movimenti in completa assenza di sintomi.
A seguito di un trauma, di una compressione mantenuta o di un’irritazione dei tessuti dovuta a gesti ripetitivi, il nervo può non riuscire a far fronte all’eccessivo stress a cui viene sottoposto con conseguente formazioni di fibrosi, edema o condizione di ipossia che vanno ad alterare la sua normale fisiologia.
Cosa comporta?
Questo può tradursi in:
Come si valuta?
dopo l’esecuzione di un adeguato esame neurologico, è possibile valutare la meccano-sensibilità del nervo o dei nervi in questione attraverso test neurodinamici che hanno lo scopo di aumentarne la tensione e lo stress per riprodurre i sintomi lamentati dal paziente. Ad una prima fase provocativa si affianca una seconda fase che ha lo scopo di individuare quale sia la struttura che con più probabilità è causa di nocicezione ed individuare se la problematica sia a carico del nervo o delle strutture adiacenti (muscoli, fascia, tendini, osso).
Com’è il trattamento?
Attraverso specifiche manovre a cui viene istruito il paziente sarà possibile sfruttare la neurodinamica non solo come tecnica di valutazione, ma anche come tecnica di trattamento per stimolare adattamenti del tessuto nervoso, della componente vascolare e per ristabilire una normale meccano-sensibilità del nervo.
Il tessuto nervoso è in contatto con diverse strutture lungo tutto il suo decorso ma ci sono dei punti in cui più facilmente si può verificare una compressione o un attrito che possano limitare la sua capacità di scorrimento o che possa generare un’alterazione della meccano-sensibilità nervosa. Basti pensare, ad esempio, al tunnel carpale o al forame intervertebrale: questi sono passaggi in cui facilmente il nervo potrebbe venire compresso, dove potrebbe essere limitato lo scorrimento o in cui si potrebbe verificare un’irritazione da sfregamento.
Quali sono i vantaggi?
Gli esercizi di neurodinamica sono utili sia per la gestione del dolore che per indurre adattamenti strutturali del tessuto nervoso. Attraverso l’inserimento di specifiche componenti è infatti possibile diminuire la tensione a livello del tessuto neurale per ricercare posizioni allevianti utilizzabili di notte o quando il dolore aumenta durante la giornata.
Allo stesso modo seguendo questi principi, è possibile modificare alcuni gesti di vita quotidiana per renderli più tollerabili oppure creare degli esercizi ad hoc per aumentare gradualmente la capacità del tessuto di sopportare i carichi.
Questi movimenti riescono inoltre a favorire le proprietà visco-elastiche del nervo, nonché lo scorrimento e l’apporto sanguigno.